Lo scorso 13 gennaio ho partecipato come ospite al primo incontro del ciclo La fine dell’Uomo, organizzato da Giuliano Spagnul e Alberto (Abo) Di Monte con la consulenza di Gennaro Fucile sul tema dell’immaginario apocalittico contemporaneo. Gli incontri si tengono ogni seconda domenica del mese al centro Piano Terra a Milano.
L’evento di apertura, sul tema Evoluzione e catastrofe, molto partecipato, ha rappresentato una bella occasione di riflessione sui temi del postumano, dell’Antropocene e in generale dei diversi modelli di trasformazione radicale del presente in un’ottica di lungo termine, immaginando nuovi scenari di trasformazione della società umana che non coincidano necessariamente con le logiche che stanno portando alla sesta estinzione di massa, ma che favoriscano una conciliazione tra progresso sociale, sviluppo tecnologico e preservazione della biosfera. In questa riflessione, la concezione filosofica rappresentata dal testo Iperoggetti di Timothy Morton, e la visione incarnata dalla fantascienza di Jeff VanderMeer (di cui è stato proiettata la trasposizione cinematografica di Annientamento, primo volume della sua Trilogia dell’Area X), costituiscono a mio parere, come ho suggerito nell’intervento introduttivo, importanti punti di partenza.
I contributi degli ospiti del ciclo di incontri saranno poi pubblicati nei prossimi mesi, e ne darò naturalmente notizia su questo sito.