Nel 1985 uscì nelle sale cinematografiche la seconda parte della trilogia “Ritorno al Futuro” di Robert Zemeckis. Il film è parzialmente ambientato 30 anni avanti nel tempo, in quel 2015 ci sono, tra le altre cose, videoconferenze, lettori di impronte digitali, biocombustibili, skateboard levitanti e cliniche di ringiovanimento. Cosa esiste oggi di quell’idea di futuro? È possibile prevedere come sarà il mondo tra 30 anni? Sono le domande che gli organizzatori di Sharper-La Notte dei Ricercatori, evento organizzato in contemporanea a Perugia, Ancona e L’Aquila, hanno rivolto al sottoscritto, in qualità di presidente dell’Italian Institute for the Future, e al regista e critico cinematografico Piercesare Stagni per l’evento “Back to the Future”, tenuto venerdì 25 settembre alle ore 21.00 al Ridotto del Teatro dell’Aquila. Nel corso della conferenza-spettacolo, supportati da scene di film di fantascienza e partendo proprio da “Ritorno al Futuro – Parte II”, abbiamo confrontato ciò che, a livello tecnologico, si era prospettato in questi film con le realizzazioni odierne e gli scenari che ci aspettano nei prossimi trent’anni.

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